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aprile 07, 2025     |

 

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La valutazione degli accessi venosi viene eseguita compiendo attenta valutazione dell’albero venoso del paziente in rapporto a diversi fattori:
• durata e tipo di trattamento;
• condizioni generali del paziente;
• fattori anatomici;
• fattori patologici concomitanti.
La puntura di una vena generalmente non comporta grosse difficoltà tecniche: può essere eseguita con sufficiente facilità quando ci si trova di fronte a pazienti con vene facilmente reperibili. Tuttavia, in molte situazioni cliniche, anche una somministrazione endovenosa può creare dei problemi. In queste situazioni si può procedere alla scelta del sistema ritenuto più idoneo al trattamento. Nel nostro centro vengono utilizzati principalmente:
- angioset
- port a cath
- groshong
- catetere di Hohn
I suddetti presidi verranno rapidamente presentati qui di seguito.
É importante sottolineare che l’impiego di questi accessi venosi può rendersi funzionale anche ad altri scopi quali ad esempio:
-terapia di supporto
-terapia antalgica
-accesso rapido e veloce (per prelievi venosi, prelievi venosi multipli come durante ev procedure d’urgenza e infusione di mezzi di contrasto).

ANGIOSET
L’angioset è una piccola cannula di teflon inserita in una vena periferica, solitamente rimossa dopo l’infusione, anche se  in alcuni casi è possibile lasciarla posizionata (protetta da un bendaggio) per più giorni (3-7 giorni).
L’angioset permette la massima adattabilità al movimento.

PORTH A CATH (P.A.C.)
Il port a cath è un sistema venoso centrale residente ad impianto sottocutaneo. Può essere disponibile in formato normale o a profilo ridotto (low profile), in formato MONO o BI- camerale. É il sistema generalmente preferito dal paziente in quanto é fisso e non inficia le normali abitudini di vita quotidiana.
Il P.A.C. garantisce una minor percentuale di infezioni (dell’ordine del 6%) rispetto agli altri sistemi (Hohn- Groshong), poiché l’impianto sottocutaneo riduce al minimo la possibilità di contaminazione con l’esterno.
Il P.A.C. non rappresenta un presidio totalmente adeguato per trasfusioni e prelievi di sangue, sopratutto per le dimensioni dell’ago (chiamato “Gripper”), che fa da tramite tra la camera interna e l’esterno.
Il PAC viene impiantato con intervento chirurgico minimamente invasivo (in regime di day hospital). Il sistema è dotato di un piccolo bottone di circa 3 cm di diametro con una superficie centrale rialzata, che sarà visibile come un rilievo sotto pelle, dove poter inserire l’ago durante la somministrazione del farmaco (che accede al circolo sanguigno attraverso un tubicino flessibile, chiamato catetere, che si inserisce direttamente nella vena succlavia).
Il bottoncino (chiamato reservoir) viene generalmente collocato nella parte alta del torace sotto la clavicola.
L’ago esterno (chiamato Gripper) al termine dell’infusione viene rimosso, previo lavaggio con soluzione fisiologica ed eparina per evitarne l’occlusione. Non è necessaria una manutenzione quotidiana.
Teoricamente potrebbe essere lasciato in situ per tutta la vita.
Durante il periodo in cui il paziente non riceve terapia sono sufficienti periodici lavaggi con scadenze di 30-40 giorni circa presso il centro oncologico di riferimento.


Per il lavaggio presso il nostro DH si richiede:
• impegnativa del medico curante contenente la seguente dicitura “lavaggio porth a cath”
• prenotazione telefonica per il giorno e l’ora del lavaggio (0119026779).
• Questo presidio può tuttavia presentare degli svantaggi. Tra i più frequenti compaiono:
-necessita di aghi apposti (carotanti, vd figura sotto)
-la puntura in sede cutanea può essere mal tollerata
-danni cutanei cronici nel punto di inserzione
-possibile (anche se raro) stravaso del farmaco per dislocazione dell’ago


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Alcuni esempi di P.A.C.

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Aghi Gripper



CATETERE DI GROSHONG

É un catetere venoso centrale con catetere tunnellizato, che fuoriesce dalla cute, disponibile in diversi calibri e a doppia via. A differenza del P.A.C. il catetere di groshong ha il vantaggio di essere più facilmente impiantabile, a più basso costo, di facile gestione, NON decubita, non necessita di eparinizzazione ed ha una minore incidenza di episodi di embolia gassosa. Tra gli svantaggi principali vi sono una maggiore compromissione dello stile di vita (altera maggiormente l’immagine corporea), necessita di medicazioni periodiche, può facilmente infettarsi o occludersi, può dare trombosi venose ed ha durata limitata nel tempo.
Tale  sistema necessita di frequenti medicazioni dalla cannula (1 volta alla settimana circa) e di lavaggi con fisiologica dopo ogni utilizzo. Anche prima dell’uso, in caso di dubbio sulla pervietà del sistema o del corretto posizionamento dell’ago, sono necessari lavaggi, così come in caso di inutilizzo i lavaggi devono essere eseguiti con periodicità.

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CATETERE DI HOHN

E’ un catetere venoso centrale non tunnellizzato, in silicone. Questo tipo di catetere ha il vantaggio di poter essere inserito rapidamente e facilmente. Tuttavia è svantaggioso per la facilità di rimozione accidentale, per il maggior rischio di infezione e necessita di medicazione periodiche.

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